Dr.ssa Luisa Gregorj book
LUISA GREGORJ
II libro Fermati un attimo di Luisa Gregorj si legge d'un fiato: sono racconti di varia metratura, mai prolissi, espressi in stile chiaro, vivace e piacevole. Emergono "pagine d'una storia mai scritta, vissuta in quel di Treviso e non solo, nell'immediato dopoguerra". Dice Marc Bloch che bisogna portare la storia fuori dal "facile schematismo" in cui s'ingriglia la verità, al fine di conoscere tutto "l'uomo e l'odore dell'uomo". In Luisa Gregorj strade vicoli e portici presentano personaggi d'ogni tipo, donne misteriose, presidi austeri e colti, professoresse comprensive e carognette, studenti saputi e chiassosì. Rìtornano, nel "chiosco" della memoria, luoghi vicini e lontani, viaggi e passaggi, portati sul carro dei ricordi, stagioni tinte di fuoco o spente nel grigiore della malinconia. Vive la fanciulla il proprio amore lontano che non muore al passo del tempo, come una promessa fatta scommessa nel cuore; colpisce la zingara per il portamento di Kerima, l'attrice "dallo sguardo intenso e senza sorriso"; il postino di Via Roggia risveglia il mattino dal torpore e dalla malinconia; tragica è la fine del bimbo di Tigre: "l'hanno lasciato Là alle acque del fiume". C'è gioia e dolore nel testo e contesto d'un "passato non troppo lontano", torna la mano che descrive la storia. Diverte il racconto del frate della "cocca": manca tutto, o quasi, nel dopoguerra, eppure si scherza, ritorna il piacere di scherzare. "Legna no glie ne xe, ci ciapa quea cocca". (Non c'è legna, si prenda quella radice, quella "raisa o tapara''). Chi è vissuto allora, non ricorda con piacere "il grido giornaliero" dello straccivendolo? "Strasse, ossi, ferro vecio da vendar! O
strassaro done!". La frase, però, comprendeva "pee de gatto e de conegio". (Donne, c'è lo straccivendolo! Avete da vendere stracci, ossi, ferro vecchio, pelle di gatto e di coniglio?). La galleria di racconti continua vivace ed avvincente, costituisce una piacevole lettura ed un sicuro modello di scrittura per studenti e non solo. II tempo tutto cancella, se la storia non esce dai nascondigli del silenzio: dica la verità, tutta la verità, anche per l'umile, altrimenti costretto nel ghetto dell'oblio. II muro di piacere o dolore non porta soltanto un nome, il sentimento è universale. Dice l'antico (letto del vecchio Cicerone: Magistro aeque ac discipulo, ad suum munus bene praestandum, quid bonestum sit est exquirendum. Si consenti una libera interpretazione: è compito d'ogni essere umano cercare, nella storia, il sapore delle cose come stanno, (sapor rerum pro ut sunt) cercare sempre la verità, il rispetto della verità e della giustizia. A tanto risponde, con semplicità e saggezza, il libro di Luisa Gregorj

Armando Santinaro

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© Luisa Gregorj 2002